Il Professore insegna, il Formatore insegna a fare, il Coach affianca, stimola, suggerisce, controlla quello che fai.

La parola coaching deriva dal significato originale della parola coach, ovvero carrozza. Una volta essere portati in carrozza non era da tutti, era un modo di muoversi da privilegiati. Anche oggi fare un percorso di coaching in fondo può essere definito un viaggio da privilegiati, perché vuol dire avere l'opportunità di aprire altre finestre sul mondo, uscire dal guscio della routine, degli atteggiamenti, delle credenze e delle abitudini quotidiane, con l'assistenza di un professionista a nostra esclusiva disposizione: il coach appunto.

Coach vuol dire quindi anche cocchiere, cioè colui che ha il compito di portare il cliente, il passeggero, nel modo più rapido, sicuro, comodo, efficace, da una situazione attuale ad una situazione desiderata. Il coach, il cocchiere, è al servizio del cliente, che stabilisce la meta a cui vuol arrivare. I cavalli sono del cliente, sono il suo potenziale, sono le sue capacità che devono essere messe in gioco. Come tutti i passeggeri il cliente deve sapere quando e da dove partire e quando e dove arrivare.

Può sembrare assodato il fatto che ognuno di noi conosca se stesso meglio di qualsiasi altra persona. Abbiamo infatti accesso a tutta una serie di informazioni privilegiate, come pensieri, motivazioni, desideri, obbiettivi e storia, che non sono disponibili ad altri. Questo però non ci rende migliori nel prevedere quel che faremo o nel giudicare quel che facciamo, rispetto a un osservatore esterno appartenente alla nostra stessa cultura e a cui ci si è ovviamente aperti con trasparenza e sincerità. L'illustre psicologo Timothy Wilson dice che un osservatore esterno può fare meglio di noi stessi, in quanto noi spesso siamo inconsapevolmente giudici molto parziali delle nostre azioni. Avere un partner durante il nostro percorso che ci stimoli, ci stia a fianco nei momenti più duri e che soprattutto sappia dirci le cose come stanno, ci aiuta a rispondere in modo più funzionale alla nostra situazione. E questo, oltre che importantissimo, è da persone privilegiate.

Il Coaching è uno strumento di sviluppo che si basa su un approccio "one-to-one", orientato a raggiungere obiettivi sia nell'area di business che nell'area del privato. È l'occasione per avere un "allenatore" al proprio fianco, che accompagna nella definizione di obiettivi sfidanti, con il quale si crea un piano realistico e condiviso per raggiungerli e che ci affianca nella sua realizzazione.

Questa modalità così specifica e tagliata sulle esigenze più intime del Cliente, permette il raggiungimento degli obiettivi in modo di gran lunga più efficace di qualsiasi altra metodologia formativa.

Il coach deve avere chiari ed espliciti standard professionali ed etici e deve avere un ricchissimo patrimonio di esperienza. Nell'affiancamento a personalità e funzioni di alto profilo, il coach è chiamato a fornire in continuazione pareri e suggerimenti intelligenti, appropriati , efficaci e relativi a situazioni e personalità sempre diverse.